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al testo di Caterina Nicoletta Accettura
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Al confidente dei miei pensieri.
Sono scesa da te, alberomio, graffiandomi la faccia, le mani sanguinavano. Tu sai. Ora guardo da lontano e dico “non mi appartiene più tutto questo”. A volte ti accarezzo, se non c’e’ nessuno, nelle le tue rughe profonde affondano le dita, le tue radici protese verso la casa. Non c’e’ che un ricordo tenue di risate. La chioma mi parla di me in balia del vento. A volte ha soffiato forte, vento di tempesta, altre volte ha fatto ondeggiare le foglie, a tratti sei stato verde e rigoglioso, altre volte i rami erano stecchi portati con orgoglio, che Marzo ora ricopre delle prime gemme. La vita si rinnova ed i miei passi si allontanano da te, mio Pioppo, pieni di amarezza, ma anche di felicità che solo, un cielo azzurro, un viso immaginato di un bambino, Il mio primo nipotino, il ricordo di un figlio, riesce a darmi ormai un sogno mai concluso Il resto e’ zavorra. Non mi appartiene piu’. _______Nicole |
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